Come si utilizza la matrice metallica circolare nella Tecnica BAIR

Per poter applicare la Tecnica BAIR, occorre familiarizzare con l’utilizzo non convenzionale di una comune matrice metallica circolare. Questo particolare utilizzo è descritto nel lavoro da me pubblicato su Operative Dentistry (2019; 44(4), 333-335) a proposito di una metodica, molto pratica e semplice, per isolare lesioni di 5ª classe con margini cervicali coperti da gengiva. […]

Per poter applicare la Tecnica BAIR, occorre familiarizzare con l’utilizzo non convenzionale di una comune matrice metallica circolare. Questo particolare utilizzo è descritto nel lavoro da me pubblicato su Operative Dentistry (2019; 44(4), 333-335) a proposito di una metodica, molto pratica e semplice, per isolare lesioni di 5ª classe con margini cervicali coperti da gengiva.

Come possiamo procedere per isolare la lesione in casi come quello mostrato nelle immagini?

Sono state sviluppate e proposte diverse tecniche: dai fili di retrazione gengivale alla diga montata con uncini modificati e stabilizzati con pasta Kerr, fino alla chirurgia parodontale.

Il metodo alternativo (e conservativo) da me proposto non serve solo per isolare le quinte classi, ma può essere usato per modificare il profilo di emergenza naturale dei denti del settore frontale e per la gestione atraumatica dei tessuti molli attraverso restauri diretti. Quindi è utile non solo per le lesioni cervicali, ma anche per trattare diastemi, conoidi e in molte altre situazioni cliniche.

Questo metodo utilizza una matrice metallica circolare, in grado di isolare il sito operatorio e, allo stesso tempo, spostare i tessuti molli nella direzione apicale, mesiale e distale, fornendo un chiaro accesso alla porzione intrasulculare della cavità

La procedura è molto semplice: dopo aver inserito parzialmente la matrice circolare metallica sul dente da trattare, superando i punti di contatto mesiale e distale, dobbiamo inclinarla e spingerla, facendola scorrere, verso il solco e mantenendola aderente al dente. Una volta che il bordo della matrice si sia impegnato nel solco gengivale, dobbiamo ulteriormente spingere delicatamente in direzione apicale, ottenendo lo spostamento dei tessuti molli e l’esposizione del margine cervicale della cavità. A questo punto è possibile stabilizzare la matrice con cunei di legno.

Una volta isolata la cavità siamo in grado di applicare agevolmente il sistema adesivo, il flowable e il composito full body.
Dopo aver terminato il restauro del premolare, possiamo lavorare allo stesso modo sul canino.

Abbiamo un grande vantaggio quando, come in questo caso (evidenziato dalla freccia), la cavità si estende, non solo nel solco gengivale, ma anche nella zona interprossimale, verso mesiale o distale.
A volte la fase di rifinitura e lucidatura può causare alcune piccole ferite, ma le conseguenze sono estremamente limitate considerando l’estensione subgengivale delle cavità…