Molto spesso ci viene chiesto di risolvere i problemi estetici legati alla presenza di diastemi, in particolare sui giovani pazienti al termine di un trattamento ortodontico. Nel caso di questa giovane ragazza, i denti del settore frontale sono molto piccoli rispetto alla larghezza delle arcate. È presente inoltre l’agenesia dei secondi molari.

In questo caso è stata eseguita una ceratura dalla quale è risultata evidente l’impossibilità della chiusura completa del diastema tra gli incisivi centrali, pena un eccessivo squilibrio tra altezza e larghezza che avrebbe comportato un problema estetico ancora maggiore.
Dalla ceratura si ricava una mascherina in silicone rigido (A) che ci aiuta a determinare la posizione del bordo incisale e dei limiti mesiale e distale di ciascun dente (C, D, E, F).
Per ottenere un buon risultato, le pareti prossimali dovrebbero emergere dall’interno del solco gengivale. Personalmente preferisco completare il restauro, collegando la parte incisale con quella cervicale, con l’aiuto della matrice metallica.

Per ottenere un buon risultato le pareti prossimali dovrebbero emergere dall’interno del solco gengivale. Questo risultato si può ottenere collegando la porzione incisale (stampata con il riferimento della mascherina) a quella cervicale, con l’aiuto della matrice metallica.
Si può notare come il composito supporti il tessuto gengivale (frecce blu) e come in questo modo è possibile creare una papilla (freccia blu) dove questa non c’era (freccia rossa).
Il composito che sostiene la gengiva è stato polimerizzato a contatto con la matrice metallica, quindi non vi è alcuna inibizione da parte dell’ossigeno e la superficie è liscia. Per questo motivo la porzione intrasulculare del restauro non necessita di finitura e lucidatura.

La giovane paziente può ora sorridere senza disagio. Da ricordare che il nostro intervento è completamente reversibile e non pregiudica eventuali interventi futuri.